Il Servizio Bilancio del Senato boccia l’autonomia differenziata votata anche da Toma e dai suoi assessori. Questo centrodestra va fermato al più presto prima che condanni a morte il Molise

Il Servizio Bilancio dello Stato boccia la riforma di autonomia differenziata di stampo leghista: di fatto, quindi, il Governo bacchetta se stesso. Quanto accaduto ieri, oltre ad avere dell’incredibile, pone in evidenza un unico punto fermo: le preoccupazioni che ci hanno condotto alla mobilitazione, soprattutto in Molise, promuovendo attraverso ALI un coordinamento nazionale per bloccare una riforma scellerata che penalizza i territori erano e sono fondate.

La prova è contenuta nel dossier dei tecnici del Senato che ieri è stato pubblicato dal profilo social di Palazzo Madama, mediante un post su Linkedin, poi scomparso. Un fatto gravissimo. Una vicenda che sa di censura e che deve essere al più presto chiarita. Per il Paese, per i cittadini tutti e per quelle regioni, come la nostra, che maggiormente verrebbero penalizzate da una simile e assurda riforma.

Una riforma che anche per il Servizio Bilancio del Senato andrebbe a creare disuguaglianze tra le diverse Regioni, andando a penalizzare quelle con un tessuto economico già più fragile. Ovvero, per i tecnici di Palazzo Madama, “le Regioni più povere, oppure quelle con bassi livelli di tributi erariali maturati nel proprio territorio, potrebbero avere maggiori difficoltà a finanziare, e dunque ad acquisire, le funzioni aggiuntive”. Una conseguenza data dal trasferimento alle Regioni di un consistente numero di funzioni oggi svolte dallo Stato che determinerebbe una forte crescita del bilancio regionale ed un ridimensionamento di quello statale, col rischio di non riuscire a conservare i LEP – Livelli essenziali delle prestazioni presso le regioni non differenziate.

Insomma un grande, enorme autogol di un Governo che prova a dividere il Paese e che ha un unico intento, avvantaggiare i territori più ricchi a discapito di quelli più fragili. A discapito di tutto il Sud e di regioni come il nostro Molise.

Le criticità oggi evidenziate dai tecnici del Senato le ho messe in luce sin da subito in tutte le sedi, portando più volte il tema all’attenzione del Consiglio regionale e di un esecutivo regionale di centrodestra che da subito ha avallato una riforma errata e ingiusta.

Come vice presidente di ALI, da Napoli ho partecipato alle manifestazioni e ho lavorato con tutte le mie forze per sensibilizzare l’opinione pubblica su un tema di vitale importanza per il Paese e la nostra regione.

Quello che oggi bene mette in luce il dossier marchiato dal Governo come “una bozza” e poi inspiegabilmente scomparso dà ragione alla nostra battaglia. Dà ragione a quello che avevamo raccontato ai cittadini l’11 marzo scorso nella sala della Costituzione a Campobasso, con ALI, Cgil, Anpi, Confindustria, Legacoop e Uniti per la Costituzione.

Una “battaglia delle battaglie” che in Molise, e non solo, continuerò a portare avanti convintamente per arginare quello che è il vero progetto del centrodestra: cancellare i diritti di alcune regioni per avvantaggiarne altre.

Il centrodestra al Governo è pericoloso, al pari di quello regionale. Vanno fermati al più presto.

Il Molise, il 25 e 26 giugno prossimi, ha l’occasione di dare una spallata a una politica ingiusta e iniqua che vorrebbe selezionare i cittadini e i loro diritti tra serie A e serie B.

Per la “battaglia delle battaglie” e non solo, facciamolo insieme! Scegli l’equità e il futuro.

#lacompetenzafaladifferenza

Il Servizio Bilancio dello Stato boccia la riforma di autonomia differenziata di stampo leghista: di fatto, quindi, il Governo bacchetta se stesso. Quanto accaduto ieri, oltre ad avere dell’incredibile, pone in evidenza un unico punto fermo: le preoccupazioni che ci hanno condotto alla mobilitazione, soprattutto in Molise, promuovendo attraverso ALI un coordinamento nazionale per bloccare una riforma scellerata che penalizza i territori erano e sono fondate.

La prova è contenuta nel dossier dei tecnici del Senato che ieri è stato pubblicato dal profilo social di Palazzo Madama, mediante un post su Linkedin, poi scomparso. Un fatto gravissimo. Una vicenda che sa di censura e che deve essere al più presto chiarita. Per il Paese, per i cittadini tutti e per quelle regioni, come la nostra, che maggiormente verrebbero penalizzate da una simile e assurda riforma.

Una riforma che anche per il Servizio Bilancio del Senato andrebbe a creare disuguaglianze tra le diverse Regioni, andando a penalizzare quelle con un tessuto economico già più fragile. Ovvero, per i tecnici di Palazzo Madama, “le Regioni più povere, oppure quelle con bassi livelli di tributi erariali maturati nel proprio territorio, potrebbero avere maggiori difficoltà a finanziare, e dunque ad acquisire, le funzioni aggiuntive”. Una conseguenza data dal trasferimento alle Regioni di un consistente numero di funzioni oggi svolte dallo Stato che determinerebbe una forte crescita del bilancio regionale ed un ridimensionamento di quello statale, col rischio di non riuscire a conservare i LEP – Livelli essenziali delle prestazioni presso le regioni non differenziate.

Insomma un grande, enorme autogol di un Governo che prova a dividere il Paese e che ha un unico intento, avvantaggiare i territori più ricchi a discapito di quelli più fragili. A discapito di tutto il Sud e di regioni come il nostro Molise.

Le criticità oggi evidenziate dai tecnici del Senato le ho messe in luce sin da subito in tutte le sedi, portando più volte il tema all’attenzione del Consiglio regionale e di un esecutivo regionale di centrodestra che da subito ha avallato una riforma errata e ingiusta.

Come vice presidente di ALI, da Napoli ho partecipato alle manifestazioni e ho lavorato con tutte le mie forze per sensibilizzare l’opinione pubblica su un tema di vitale importanza per il Paese e la nostra regione.

Quello che oggi bene mette in luce il dossier marchiato dal Governo come “una bozza” e poi inspiegabilmente scomparso dà ragione alla nostra battaglia. Dà ragione a quello che avevamo raccontato ai cittadini l’11 marzo scorso nella sala della Costituzione a Campobasso, con ALI, Cgil, Anpi, Confindustria, Legacoop e Uniti per la Costituzione.

Una “battaglia delle battaglie” che in Molise, e non solo, continuerò a portare avanti convintamente per arginare quello che è il vero progetto del centrodestra: cancellare i diritti di alcune regioni per avvantaggiarne altre.

Il centrodestra al Governo è pericoloso, al pari di quello regionale. Vanno fermati al più presto.

Il Molise, il 25 e 26 giugno prossimi, ha l’occasione di dare una spallata a una politica ingiusta e iniqua che vorrebbe selezionare i cittadini e i loro diritti tra serie A e serie B.

Per la “battaglia delle battaglie” e non solo, facciamolo insieme! Scegli l’equità e il futuro.

#lacompetenzafaladifferenza

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