Verso il nuovo bilancio previsionale, lavorare a una deroga per avere maggiori margini di manovra e liberare risorse per aiutare cittadini ed imprese vessati dal caro energia

Una questione squisitamente tecnica, ma dal forte impatto sul Bilancio della Regione Molise e quindi sulla vita dei cittadini molisani.

Nella seduta del Consiglio regionale di martedì scorso, è stato approvato un mio ordine del giorno, presentato lo scorso mese di giugno, per tentare di superare l’impasse conseguente alla impugnazione del Bilancio di Previsione 2021/23, da parte del Consiglio dei Ministri, per disposizioni in contrasto con la normativa statale in violazione dell’articolo 117 della Costituzione.

Impugnativa che seguiva la censura, sempre da parte del Consiglio dei Ministri, del Rendiconto 2019 dinanzi alla Corte Costituzionale e della Legge di Stabilità 2021 della Regione Molise, in contrasto con la normativa statale in materia di armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle Regioni e sempre in violazione dell’articolo 117 della Costituzione.

Di cosa parliamo, nella sostanza?

Di 41 milioni di euro di disavanzo da coprire. Di questi, 19 già previsti nel 2021 a cui l’impugnativa chiede di aggiungere 21 milioni sempre sul 2021. La scelta di coprire con 19 milioni sul bilancio 2021 e di “spalmare” i 21 restanti per il 2022 e 23 è stata contestata dal Consiglio dei Ministri, perché il Ministero delle Finanze ha chiesto che i 19 andavano appostati sull’assestamento e non sul rendiconto, come fatto dalla Regione Molise. Era la condizione prevista per contabilizzare i 21 successivamente, così come previsto dal principio contabile del dlgs 118.

Lo scorso anno, già in sede di trattazione del Bilancio di Previsione, avevamo sollevato la questione e, in vista dell’approvazione del nuovo Bilancio Pluriennale, abbiamo presentato l’ordine del giorno nel tentativo di offrire una soluzione al problema, a tutt’oggi ancora reale, di come e dove reperire oltre venti milioni di euro, stante il bilancio asfittico. E la soluzione proposta, contenuta nell’ordine del giorno approvato martedì dall’Aula, è quella di chiedere ed ottenere una deroga, con una norma nazionale, per distribuire i 21 milioni su più anni e non solo sul 2021. E lungo questa strada, avviare un negoziato col Governo insieme a tutte le altre regioni che, parimenti al Molise, sono difficoltà finanziarie, in seguito alle nuove disposizioni nazionali.

L’accoglimento dell’ordine del giorno, votato all’unanimità con il massimo spirito di collaborazione ed unicamente nell’interesse della Regione Molise, impegna e sostiene il Presidente Toma – che ha già tentato di far approvare l’emendamento attraverso la Conferenza delle Regioni – nell’avviare trattative per ottenere una eccezione normativa, al fine di poter spalmare il disavanzo per più annualità, magari anche molte più di due.

Così facendo, il bilancio regionale potrebbe essere meno ingessato e si potrebbero liberare risorse per qualche milione di euro, utili all’economia in questo momento in difficoltà. E in tal senso, la mia proposta è quella di utilizzarle per il caro bollette, ad esempio riducendo l’aliquota regionale sul gas metano per usi civili e industriali.

Senza fare demagogia, ma individuando soluzioni percorribili e concrete, motivando questa scelta per far comprendere a Roma che oggi è di fondamentale importanza lasciare qualche margine di manovra rispetto all’obbligo di copertura del disavanzo sanitario, verso cui sono indirizzate tutte le ‘tasse regionali’.

Dunque, lavoriamo tutti, al di là delle differenze politiche, per ottenere questo importante e fondamentale risultato per la Regione Molise.

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