Concorsi e bandi a scadenza elettorale: dopo 5 anni di inattivismo politico e amministrativo il centrodestra peggiore di sempre continua a offendere i molisani
Giunta regionale mai così attiva dopo cinque anni di silenzio e inattività, concorsi pubblici miracolosamente sbloccati alla vigilia delle elezioni, dirigenti Asrem che fino ad un minuto prima della candidatura firmano atti su atti. Il tutto, mentre a livello nazionale, la delegazione parlamentare molisana, sempre di centrodestra, che qualche volta ne approfitta anche per fare un pisolino durante le riunioni in Senato, non proferisce più alcuna parola sulle promesse “urbi et orbi” di azzeramento del debito sanitario, nel maldestro tentativo di far passare come un “risultato eccezionale” il poter ripianare in dieci anni i 135 milioni che mancano alla Regione per poter approvare il bilancio di previsione, che di fatto ha generato il blocco totale dell’Ente.
Va in scena in queste ore il più triste dei copioni elettorali rappresentato dal centrodestra, che ancora una volta si dimostra ancorato a preistoriche logiche a sfondo clientelare, rilanciando l’immagine di una classe politica incompetente e incapace di favorire lo sviluppo generale, capacissima, invece, di soddisfare le richieste particolari di questo o quel portatore di voti, così come di svolgere attività nelle sedi degli assessorati, che sembrerebbe stia avvenendo, nonostante le avvenute dimissioni di molti esponenti dell’esecutivo avvenute negli scorsi mesi.
L’uso di concorsi a fine legislatura è, inoltre, un fenomeno che mina la fiducia dei cittadini nelle istituzioni e crea l’idea di un ambiente di favoritismi e improduttività amministrativa. Questa pratica, che favorisce l’assunzione a scadenza di personale danneggia l’idea stessa di meritocrazia, rappresentando un grave danno all’intera società.
Inoltre, gli atti della Giunta regionale che vengono promossi dal Centrodestra nell’ultimo scampolo di legislatura sollevano preoccupazioni per il possibile conflitto di interessi. È fondamentale, infatti, che le decisioni prese dall’esecutivo regionale siano basate sull’interesse pubblico, anche e soprattutto a fine mandato, e non sulle possibili convenienze elettorali di chi detiene il potere.
La popolazione della regione Molise merita un governo che lavori per il bene comune, garantendo pari opportunità a tutti i cittadini. Perché i molisani si aspettano un’amministrazione trasparente, che si dedichi con impegno e onestà all’interesse collettivo e, questo centrodestra, lo stesso, identico di cinque anni fa che si ripresenta alle prossime elezioni, non può garantirlo.
Perciò, mai come in questo momento storico, è indispensabile un’azione politica responsabile e rispettosa dei principi di integrità e uguaglianza e il Molise, per non scomparire, non ha necessità di una riforma secessionista di autonomia differenziata come quella voluta dalla Lega e avallata da tutti gli esponenti della destra molisana, ma di una nuova classe dirigente che ami, rispetti e si impegni per tutti i molisani, non solo per alcuni.
La possibilità di voltare pagina c’è e sarà offerta a tutti gli elettori della nostra regione i prossimi 25 e 26 giugno.