No al Bilancio, Sì al maxiemendamento

6 maggio 2019 –

Una battaglia durata oltre un mese, prima in commissione e poi in aula. Una battaglia in nome e per conto di tutti i molisani, fondata anche su molte proposte pervenute dalla base del PD, che ringraziamo.

La prima volta che si presenta una contromanovra completa, con una visione sostenibile, coraggiosa, innovativa. E molti obiettivi raggiunti, votati anche all’unanimità, che migliorano un Bilancio regionale per la parte restante fatto di scelte pessime o di non scelte.

Solo il maxiemendamento, licenziato oggi pomeriggio dal Consiglio Regionale, presenta più luci che ombre. Il maxiemendamento infatti è contraddistinto dall’approvazione di numerose proposte presentate dal Gruppo Consiliare del Partito Democratico, riuscito ad ottenere più soldi per il sociale, per il diritto allo studio, per le famiglie, per il contrasto alla violenza di genere (insieme alle altre consigliere), per il rientro dei nostri connazionali dal Venezuela e per gli ambiti territoriali sociali.

Nello specifico: 385mila euro all’anno, per tre anni, a valere sul diritto allo studio universitario; 30mila euro per l’istituzione del Fondo per il reinserimento dei cittadini molisani rientrati dal Venezuela; l’incremento di 130mila euro all’anno, per tre anni, del finanziamento agli enti locali in favore degli interventi realizzati dai Comuni a sostegno dell’affido familiare.

E ancora, 30mila euro a valere sulle misure in materia di prevenzione e contrasto alla violenza di genere e, infine, una grande notizia per gli Ambiti Territoriali Sociali, che beneficeranno di un incremento di 500mila euro (espunti dal fondo per le ormai disciolte Comunità Montane) per il potenziamento delle attività in favore dei più deboli. Buone anche alcune delle altre proposte dei colleghi di maggioranza (500mila per i piccoli comuni e 200mila per lo sgombero neve).

Giudizio non positivo, invece, sul Bilancio, perché mantiene una eccessiva pressione fiscale sulle spalle dei molisani, come, ad esempio, quella derivante dall’aumento del 40% del costo del biglietto del trasporto pubblico, a fronte della scarsa qualità dei servizi in favore dei viaggiatori.

Importanti proposte, infatti, erano state avanzate con la contromanovra di Bilancio presentata dal Gruppo Consiliare del Partito Democratico, fondate sull’alleggerimento delle tasse sulle imprese, per favorire la creazione di nuovi posti di lavoro e più in generale migliorare lo stato dell’economia locale.

E molte energie sono state spese per l’impegno – con ordini del giorno – per l’aumento delle risorse per gli asili nido, le classi primavera, gli anziani, i diversamente abili; la riduzione dell’addizionale regionale all’accisa sul consumo di gas metano per i nuclei familiari che risiedono nei Comuni montani, per l’Iresmo e la cultura, per il prestito d’onore per gli studenti universitari.

Mentre sono state ottenute due modifiche fondamentali nella legge di stabilità per il mantenimento degli uffici regionali di Isernia e Termoli, sempre su impulso dei consiglieri Pd, e per la riforma dei Piani sociali.

Ma si poteva fare certamente di più e meglio, si poteva avere più coraggio e assicurare maggiori vantaggi ai molisani.

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