Il Molise senza Giunta e senza soldi per sostenere la ripresa. Toma, basta capriole. Servono serietà istituzionale e risposte concrete!

È venerdì 17 e siamo nel mezzo della peggiore emergenza sanitaria, economica e sociale dal dopoguerra.

Un giorno talmente nero, che poteva essere aggravato solo da un gesto opportunistico e gravissimo di Donato Toma, cui ha fatto seguito, senza soluzione di continuità, una menzogna, se possibile, ancora più offensiva per i molisani.

In poche ore, infatti, il Molise si è ritrovato senza Giunta regionale e senza soldi per sostenere la fase della ripartenza.

Per colpa di un Presidente senza più numeri, che ha smarrito la rotta, la leadership, la capacità di guidare la nostra regione, proprio quando è massima la necessità di operare con coscienza, responsabilità e capacità.
Perché aprire una crisi di governo, nel pieno di una emergenza sanitaria ed economico-sociale, significa solo palesare inadeguatezza politica ed amministrativa e totale disprezzo per le istituzioni e per il popolo. Per le esigenze vere della salute e dell’economia.

E a poco, anzi a nulla, valgono i maldestri tentativi del Governatore di dissimulare la gravità del suo gesto, nel tentativo di nascondere la verità dei fatti: Toma è rimasto solo. E minaccia – indirettamente ma in maniera altrettanto lampante – la sua stessa maggioranza, per obbligarla ad affondare insieme a lui ed a tutta la regione, invece di ricercare l’unità politica e la condivisione delle migliori azioni per superare questo temibile e terribile momento di crisi.

Si ribellino gli assessori costretti alle dimissioni e tutti i consiglieri di centrodestra, per non essere complici di questo sciagurato ed indifendibile comportamento.

Perché con Toma non c’è futuro. Né per loro, né per il Molise.

E non pago del disastro politico generato con l’azzeramento della Giunta, ha annunciato urbi et orbi anche una colossale fake news: i 50 milioni di euro del “suo” Piano economico per sostenere la fase due dell’emergenza, presentati come risorse incredibili e nuove, mentre in realtà sono fondi già appostati o trasferiti da Roma. Due esempi, su tutti, che valgono più di mille chiacchiere: vengono imputati nel piano le risorse assegnate da Roma per sostenere le casse integrazioni Covid. Si tratta di 6 milioni per i quali Toma non ha nessun merito, se non una pecca. Quella di stare rallentando le procedure di erogazione. E gli altri fondi? Soldi già stanziati (gli 8milioni di Finmolise) o fondi europei che erano già programmati per lo sviluppo che, sostanzialmente, vengono riprogrammati. Finalmente, sembra, a fondo perduto, come sostenevamo noi da tempo!

E quindi, dove sta l’alta operazione finanziaria? Sicuramente non nella manovra di bilancio in votazione la prossima settimana. Anche per questo, è risuonata alquanto ridicola e falsa la giustificazione di Toma, nell’affermare che l’azzeramento della giunta serve per favorire la votazione in Aula di un bilancio destinato all’emergenza covid. Insomma, signor Presidente, non ci racconti sciocchezze e venga in Aula con una proposta seria, sostenibile, utile.

Avevamo chiesto noi di portare un piano straordinario, avevamo anche indicato come e torneremo a farlo in Consiglio. Ma che si potessero millantare come nuove, risorse vecchie o del Ministero del Lavoro, non lo avremmo mai immaginato e non possiamo accettarlo.

Perché, nella triste sostanza dei fatti, ci ritroviamo senza assessori, senza più riferimenti istituzionali, senza numeri per la maggioranza, senza nessuna capacità di trovare – ma solo di millantare – azioni shock per l’economia, che appaiono solo come fumo negli occhi e, torno a ripetere, offensive per i molisani, che si attendevano molto e invece non otterranno quasi nulla.

Nemmeno la verità!

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