Aumento Irpef: la Giunta Roberti eviti di tartassare, ancora una volta, i molisani

Oggi in Consiglio Regionale è stato votato l’assestamento di bilancio, con oltre 43 milioni di euro tra maggiori entrate e minori spese. In particolare, oltre 30 milioni di trasferimenti statali e circa 7 milioni di compartecipazione Irap e 3 di Iva relativi al 2023.

Ho chiesto se in qualche modo potevano essere utilizzati per evitare l’aumento dell’Irpef per il 2024, soprattutto per la terza fascia, che rappresenta per me la priorità assoluta in questo momento di grandi difficoltà economiche per i molisani.

La maggioranza di centrodestra ha sbrigativamente risposto in maniera negativa, senza fornire motivi esaustivi al diniego di rivedere al ribasso gli aumenti, soprattutto per le persone meno abbienti. E c’è da aggiungere che come consiglieri di opposizione non siamo stati messi in condizione di studiare approfonditamente le carte, con la Prima Commissione e la seduta d’Aula convocate ad horas, senza la possibilità di avanzare controproposte puntuali.

Sarebbe infatti stato opportuno valutare la possibilità di utilizzare i “soldi in più” sul 2023 per diminuire l’aumento dell’Irpef  2024 e scongiurare così l’aumento delle tasse voluto e votato dal centrodestra molisano, che ritengo ingiusto e illegittimo.

E nei prossimi giorni assumerò l’iniziativa, d’intesa con i colleghi delle opposizioni, per chiedere alla Corte Costituzionale, per il tramite del Governo, di esaminare con attenzione la legge regionale numero 5 del 15 dicembre 2023 sull’aumento dell’Irpef per tre, precisi, motivi.

È “colpa” dello Stato e non dei cittadini molisani se siamo in disavanzo. La sanzione dell’aumento delle tasse non possono pagarla i molisani se i commissariamenti erano e sono governativi.

Esiste poi una evidente violazione del principio perequativo. La terza e quarta fascia di reddito sono gravate allo stesso modo. È illegittimo, oltre che ingiusto.

Infine, è necessario verificare se ci sono stati trattamenti differenti per situazioni regionali simili, dal momento che alcune regioni, con disavanzi ben più gravi del nostro, non hanno subito il diktat governativo dell’”obbligo” di aumentare le tasse. Una condizione giuridicamente e non solo politicamente censurabile, che non deve vedere il Molise come l’unica regione “costretta” dal Governo “amico” ad aumentare le aliquote.

Esiste o non esiste l’ormai famigerata filiera politica tanto magnificata in campagna elettorale?

Finora non se ne è vista traccia, anzi.

Roberti e la sua Giunta dimostrino il contrario ed evitino di tartassare, ancora una volta, i molisani.

Questa è l’ultima chiamata, questo è il momento di avere peso politico nei fatti e non solo nei proclami.

Da parte nostra, come opposizioni, svolgeremo fino in fondo il ruolo che ci hanno affidato i cittadini, non facendo sconti e proponendo soluzioni percorribili….se dai banchi della maggioranza ci sia qualcuno capace di ascoltare, ma soprattutto di governare bene la nostra regione.

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