Rilancio sostenibile di Campitello Matese e Capracotta: ora o mai più!

Una brutta pagina di pianificazione territoriale, che oggi può trasformarsi in percorso virtuoso di scelte coraggiose per il futuro di Campitello Matese, del Parco del Matese e per tutto il Molise.

Oggi il Consiglio regionale ha fissato un punto di svolta nell’infinita agonia del comprensorio montano e sciistico molisano. Una rivoluzione culturale, il mio auspicio, che superi la mancata programmazione e capacità di gestione di Campitello, che quest’anno ha raggiunto il suo apice negativo, compromettendo l’intera stagione invernale.

L’accelerazione della liquidazione delle società in essere, la titolarità degli impianti a San Massimo, la gestione ai privati, il sostegno economico attraverso finanziamenti europei, nazionali e regionali certi, questo il succo del documento redatto e approvato all’unanimità dell’Aula per quanto riguarda Campitello, che ora il Governatore Toma e la sua Giunta dovranno al più presto trasformare in atti precisi e puntuali, ridando centralità ai territori, agli operatori, ai lavoratori e alle popolazioni che vivono la montagna. E subito dopo il passaggio nella legge di stabilità regionale.

Ci siamo stretti la mano, senza appartenenze politiche o territoriali, oggi in Aula e ci siamo impegnati a trasformare la mozione in disposizioni legislative subito. Nessuno dei consiglieri che hanno espresso il proprio assenso tornerà indietro. Questo il mio auspicio reso in modo fermo. Sì, perché l’Aula ha scelto, ma la Giunta non si sa come la pensi. Ad oggi assenti, non solo fisicamente! Tutti. Nessuna dichiarazione. Nessuna presenza o vicinanza al territorio.

Proprio per questo non ci fermiamo qui, insieme ad altri colleghi, abbiamo presentato la richiesta di consiglio monotematico sul Parco del Matese, perché è necessaria una programmazione territoriale strategica generale e innovativa, che sappia tenere insieme – e non dividere – soprattutto valorizzare a dovere, sia le potenzialità del Parco che del comprensorio sciistico come entità dello stesso sistema turistico, economico e ambientale.  

Occorre altresì fare chiarezza sul finanziamento di 10 milioni per l’Ecomont e oggi non abbiamo riposte da via Genova. Sul mio sito pubblico oggi le lettere che fanno spallucce e sostanzialmente negano la possibilità di esercitare la possibilità di controllo che è un obbligo di ogni consigliere regionale.

E proseguendo, un plauso e un invito a seguire l’esempio. Proprio Capracotta può rappresentare un modello virtuoso, sulla scia del grande lavoro e delle felici intuizioni delle amministrazioni locali e degli operatori. Serve rifinanziare la legge 13 del 2003, in particolare per non gravare sull’amministrazione per quello che riguarda le diseconomie di scala inevitabili per una piccola realtà.  E serve valorizzare Monte Capraro, continuando a immaginare e sostenere attività collaterali legate agli sport invernali e al sistema di accoglienza. Per parte nostra, anche approvando la PDL sul giardino della flora appenninica.

La Regione deve adottare soluzioni che calzino alla perfezione su tutti i territori interessati, capaci di inserirsi nel Green New Deal europeo e di sfruttare gli indirizzi e i finanziamenti comunitari, a cui il Molise potrà accedere con il nuovo ciclo della programmazione 2020\2027, continuando a credere nella strategia nazionale delle aree interne. E concretizzare quanto previsto nell’astratto Piano del Turismo, a partire dalle azioni di Mkt. Oggi sono i nostri maestri di sci, i nostri operatori economici, gli unici che fidelizzano e fanno attrattività territoriale. Ma abbiamo bisogno di una spinta radicalmente diversa, all’avanguardia.  

È tutto a portata di mano, basta solo volerlo, lavorare sodo e, soprattutto, crederci.

Perché il grido di dolore dei sindaci, degli operatori, dei lavoratori, dei turisti e dei cittadini del Matese, di Capracotta, dell’altissimo Molise e di tutti i paesi che puntano sul turismo e lo sport di montagna e della neve, si trasformi nella certezza che sapremo scrivere una nuova pagina di sviluppo sostenibile non solo per le nostre montagne, ma per tutto il Molise.

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