Affrontiamo l’emergenza, ridisegniamo il futuro: 70 proposte per un Piano strategico

Un contributo di oltre 70 proposte, di valutazioni, visione e speranza, quello che ho offerto oggi nel Consiglio regionale monotematico sull’emergenza Covid, che segna un appuntamento con la storia anche per la nostra Regione e per noi tutti.

Un contributo, contenuto in un documento protocollato agli atti e che offriamo all’opinione pubblica, argomentato con pienezza, serietà e partecipazione, articolato in tre parti, sorretto da un’unica certezza: ce la faremo!

La doverosa premessa. La vicinanza, la solidarietà, il ringraziamento a tutto il personale sanitario, le forze dell’ordine, ai sindaci, ai volontari, alle persone che stanno combattendo la loro più grande battaglia. Soprattutto, grazie al Molise e ai molisani: seri e solidali. Grazie a questo popolo capace di incredibili gesti di generosità. Alla fortissima Coesione sociale di comunità che ci caratterizza.

Poi, le proposte. Prima quelle sanitarie, per le quali si fornisce un punto di vista strategico e si elaborano aspetti puntuali. Quindi le misure di restringimento sociale e le emergenze sociali, economiche e del lavoro; il distanziamento sociale; la protezione civile; la mobilità.

In tal senso, a un mese di distanza dalla prima interpellanza urgente, sono tornata a sottolineare il ritardo e lo scoordinamento di gestione: il conflitto generato con la struttura Commissariale è dannoso! A questi ritardi, si aggiunge l’assenza di un vero Piano Strategico ed operativo per l’Emergenza Sanitaria chiaro, puntuale, efficace che guardi all’oggi e al temuto effetto rebound dell’infezione. Che pensi anche all’ordinario. Che sappia immaginare soluzioni territoriali. La tardiva nomina di esperti delle emergenze, così come fatto da tutte le altre Regioni, è stato un elemento critico, speriamo non determinante nelle scelte ormai in una fase avanzata. Come quella per la rete dell’emergenza, si aspetta ancora un vero potenziamento del dipartimento di prevenzione, la netta separazione dei percorsi per la minimizzazione dei rischi e l’organizzazione della rete di prevenzione territoriale. Su questo, il Gruppo Pd ha presentato da tempo le proprie proposte in una mozione: Tamponi a tutto il personale sanitario e distanziamento sociale.
Toma oggi ha ammesso che su questo avevamo ragione. Resta agli atti anche la nostra proposta di ridefinizione del rapporto pubblico\privato, dando forte priorità alle strutture pubbliche.

Ancora, chiediamo una parola chiara sul personale sanitario e parasanitario. Perché i ritardi sui bandi? Perché gli errori sulle partita IVA? Quando prenderanno servizio nei reparti? Avranno un minimo di formazione per la loro sicurezza? Avranno a disposizione mascherine, respiratori, e altri DPI? E soprattutto c’è una strategia su come siano meglio utilizzati?

Sull’accoglienza e isolamento dei casi positivi, dimessi e per chi non può comunque tornare a casa e deve stare in isolamento, abbiamo proposto, da tempo, di individuate strutture dedicate: di partire dalle RSA realizzate con finanziamento regionale e ancora chiuse in attesa di accreditamento per l’ordinario.  E test per gli immuni, acquisto di kit per la ricerca di anticorpi, per farli tornare subito al lavoro, in tutta sicurezza. Va migliorato tutto ciò che può essere cura domiciliare con procedure ad hoc.
Sul distanziamento sociale, Toma ha anticipato la richiesta a Conte per proseguire con le restrizioni. Pensiamo che sia necessario.

Un capitolo specifico riguarda l’emergenza economica, del lavoro e sociale. È fondamentale che la Regione Molise si doti di un Piano Strategico Regionale per l’Emergenza Economica, Sociale e del Lavoro, con misure economiche e sociali atte ad aiutare cittadini ed imprese molisane in questa fase emergenziale e nella fase post-emergenziale.

Nel documento, le nostre proposte su emergenza della povertà e delle famiglie (raccordo tra misure nazionali e regionali con individuazione di criteri trasparenti e con procedure semplificate); emergenza lavoro (potenziare strutture Assessorato al Lavoro per evadere velocemente le richieste di cassa integrazione, anticipazioni bancarie, contributi per lo smart working per Pmi e partite iva); delle imprese (liquidità immediata e a fondo perduto vincolando tutte le risorse regionali disponibili in bilancio); emergenza finanziaria degli enti pubblici e tassazione (eliminare le aliquote, sospendere le multe); welfare dell’emergenza sociale (attivazione numero verde per anziani, disabili, persone bisognose, sperimentazione di aiuti al cargiver, sostegno psicologico); Formazione e cultura (tra le altre proposte, Tavolo Regione e Ufficio scolastico, sostegno alla formazione a distanza, rete delle istituzioni culturali on line).

Infine, gli scenari. Il “Posizionamento” che in un mondo in repentina e profonda trasformazione deve assumere una visione di un Molise capace di rileggere e reinterpretare tutto questo per rifondare radicalmente il futuro. La fine dell’Europa non solidale e Bond per finanziare debito degli stati. Toma ha detto in apertura di Consiglio di interpretare questi indirizzi anche nelle sedi europee dove rappresenta il Molise (CdR), avanzando proposte sulla gestione coordinata delle emergenze – commissario ad hoc; Piano di Welfare Europeo; Fondo per emergenze sanitarie; spinta per emissioni di Bond per la crisi europea post emergenza; Fondi BEI per imprese direttamente alle Regioni.

Fine dell’Italia non solidale e stesura di un Patto sociale: Sud che oggi aiuta il Nord in termini finanziari (attraverso 10 miliardi di fondi europei che si stanno riprogrammando) e Nord che aiuterà col suo sistema sanitario, ma anche con investimenti nell’impresa del Meridione che speriamo potrà riprendere prima. Grande attenzione alle mafie che in queste situazioni si espandono. Perché la mafia punta a prendersi le aziende in crisi: è l’altro contagio da evitare!

Fine della frammentazione e della disomogeneità istituzionale: del titolo V del regionalismo differenziato. Nuove istituzioni, dai confini più ampi e dalle funzioni esercitate in modo più ampio ed omogeneo. Le macroregioni saranno l’orizzonte minimo su cui ragionare.

Fine della sanità così come l’abbiamo conosciuta. Morto il decreto Balduzzi. I criteri che oggi ci salvano (in particolare, la bassa densità demografica) ci hanno condannato in passato, fino alla pandemia che ci costringe a ripensare tutto! Perché senza la prevalenza e la certezza della sanità pubblica il sistema non funziona.

Potenziamento di medicina territoriale, integrazione socio-sanitario, telemedicina e teleassistenza. Ricette che conoscevamo e che ora il virus forse ci indurrà a realizzare.

Fine della protezione civile frammentata. Alta qualifica dei manager dell’emergenza.

Questi i punti sostanziali della nostra visione, offerta alla discussione di oggi in Consiglio.

Su tutto, un accorato appello al Presidente Toma e a chi esercita le funzioni di guida a tenere in conto questo dibattito e quanto come sforzo individuale e istituzionale ognuno di noi oggi svolge. Non ci siamo riuniti solo per una informativa, siamo qui, ognuno con estrema serietà e profondo senso di responsabilità, a contribuire a farci trovare pronti con il più grande stravolgimento che la recente storia di questa terra abbia conosciuto.

Perché, sono sicura, ce la faremo. L’umanità ha fin qui battuto tutti virus e lo farà anche questa volta, ma il punto è come ce la faremo. Sul giudizio sul “come” il futuro sarà impietoso. E faccio la mia parte con le proposte che allego a questa nota. Con la mia rappresentazione dei bisogni, delle paure, delle speranze e delle proposte che al Molise servono.

Intervento-Micaela-Fanelli-con-allegati

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