Centri e periferie, Sud ed aree interne alla prova del PNRR

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Ho partecipato con vivo interesse all’incontro promosso da Unimol – Università degli Studi del Molise e Centro Ricerca Aria, nel corso del quale è stato presentato l’ultimo libro del professor Gianfranco Viesti – “Centri e periferie – e si è discusso del futuro delle aree interne e della grande sfida del Piano nazionale di ripresa e resilienza.
A che punto del cammino siamo in Molise? Cosa cambia con il rientro in obiettivo 1? Quali sono le potenzialità delle nostre quattro aree della Strategia Nazionale Aree Interne? Quali le prospettive offerte al Molise dal recovery fund e dal nuovo ciclo di programmazione dei fondi di coesione?

Questi alcuni dei temi per i quali ho offerto il mio contributo, analizzando i fattori critici (spopolamento, denatalità, migrazione culturale, riduzione dei diritti di cittadinanza, impoverimento delle pubbliche amministrazioni) e provando a fornire soluzioni dirette (come la proposta di legge sullo smart rural working, sulla quale sto lavorando insieme al Centro Aria dell’Unimol) ed opportunità offerte dal PNRR e dalla prossima programmazione nazionale.

Una sfida difficile, quella per invertire la rotta dello sviluppo economico e sociale nel Meridione e in Molise in particolare, ma non impossibile, se sapremo dimostrare capacità analitica, lungimiranza nella programmazione e coraggio nell’attuazione. Ad iniziare dal formare e far lavorare in rete le 2800 unità di personale amministrativo in arrivo dal concorso nazionale per le pubbliche amministrazioni (78 destinate al Molise), che daranno nuova linfa ai nostri Municipi e si spera possano essere impiegati anche al servizio delle necessità delle aree interne. Ma anche una maggiore considerazione e valore delle assemblee elettive – in special modo dei Consigli regionali – che potrebbero, davvero, rendere più forti le politiche locali ed il riequilibrio territoriale.

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